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ARTICOLO  TRATTO DA  "IL CITTADINO" DEL 17/01/2013 - Marcegaglia, un anno di cassa

 


Accordo con i sindacati, restano però i settanta licenziamenti “incentivati”
Marcegaglia, un anno di cassa
 


Graffignana Un anno di cassa integrazione straordinaria a partire dal 6 febbraio, al termine del contratto di solidarietà, con un incentivo economico per chi deciderà di lasciare la fabbrica volontariamente. Verifica degli accordi a settembre e decisione finale sui licenziamenti rimandata di un anno. Va verso una soluzione la crisi dello stabilimento Marcegaglia di Graffignana: ieri al termine di una trattativa durata oltre cinque ore nella sede di Assolodi, sindacati e azienda hanno scritto una bozza d’intesa che nei prossimi giorni sarò al vaglio dei lavoratori, chiamati a esprimersi a favore o contro. Proprio per questo motivo i dettagli della bozza di accordo non sono stati resi noti.In Marcegaglia un anno fa era stato attivato il contratto di solidarietà al 50 per cento di ore lavorate per tutti i 114 dipendenti della fabbrica, con un impegno di massima ad attivare anche il secondo anno. Invece, a novembre l’azienda aveva comunicato la decisione di voler intervenire sugli esuberi individuati, 72, da risolvere subito. Due incontri con i sindacati, che chiedevano un rinvio, non avevano prodotto risultati, fino all’improvvisa apertura prima di Natale: no alla solidarietà, individuazione degli esuberi, ma disponibilità a trattare sugli ammortizzatori sociali. E così è stato. Ieri pomeriggio le parti hanno condotto una trattativa per più di cinque ore al termine delle quali è uscita una bozza di intesa molto articolata. L’aspetto centrale è la disponibilità a ricorrere alla cassa integrazione straordinaria per tutti i dipendenti per un anno, aprendo contemporaneamente una procedura di mobilità su base esclusivamente volontaria e incentivata con un bonus economico. Il salario di cassa godrebbe anche di un’integrazione aziendale, ma ci sarebbe l’impegno, non scritto, a utilizzare la cassa a rotazione e solo secondo le effettive esigenze. Rimarrebbero inalterati gli esuberi individuati sulla carta, una settantina, che sarebbero da verificare però nel corso dell’anno.«È un accordo difensivo, uscito al termine di una trattativa difficile e che era partita in un modo brutale, con l’azienda che voleva lasciare a casa subito 70 persone - commenta Giovanni Ranzini della Fiom Cgil -. Vediamo cosa ne pensano i lavoratori, poi avremo un quadro preciso».Nei prossimi giorni le assemblee dei lavoratori, su due turni, si esprimeranno sulla bozza, dopodiché i sindacati torneranno al tavolo aziendale con una risposta. Andrea Bagatta

 

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